L’angolo poetico di Pietrone

PRIMA DELLA GARA

 

L’obiettività tutta

felpata giunge ai sensi miei

quando, con solenne e greve passo,

la distanza che dal blocco mi separa

trapasso.

Ivi giunto, come un condannato

pronto sul fatal patibolo a salire,

fermo mi ritrovo ad osservare,

tra miriadi d’insorgenti paure,

la durata infinita di reconditi attimi

che, Giano bifronte,

s’affastellano incessanti l’un sull’altro

fugacemente uguali

allo sguardo dell’anonimo astante.

Tutto è pronto ormai:

il pubblico censore sulla tribuna,

transeunti avversari accanto,

la pista d’acqua sopita innanzi a me

ch’attende solo d’esser riempita.

Un pagano ed ancestrale consesso

volto a rinnovar l’eterna sfida a me stesso,

cancellando ogni passato glorioso

nell’attesa di un presente ancor più radioso,

è qui, disponibile ad accadere.

Stridono i fischi nell’aere

al pari di squilli di ieratiche trombe.

Salgo….mi preparo….

…ogni muscolo è pronto e teso

a scattare come un puma sul traguardo conteso.

<Tieni il tuo segno……

….Via!!!!>

Un altro sogno si dilunga

sulla mia scia. 

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